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Dormi bambino Dormi (Estivill)

dormi-bambino-estivillDormi bambino dormi – Guida rapida al sonno dei bambini
Eduard Estivill
Super UE Feltrinelli 2002
Pag. 60 € 6

Dopo aver letto “Fate la nanna” eccoci a quest’altro libro sul metodo Estivill. Indubbiamente come guida è rapida, io l’ho letta in meno di due ore, sarà che non riuscivo a staccarmene se non per commentare allibito a Francesca alcune frasi particolarmente scandalose…

Per chi non lo conoscesse, Estivill è un medico di una clinica del sonno spagnola che ha elaborato un semplice metodo per insegnare ai bambini a dormire bene, o meglio per insegnare ai genitori come costringere i propri figli ad addormentarsi da soli e non rompere più le scatole per tutta notte...

La guida è rapida e i consigli sono semplici, anche perchè consistono semplicemente nel rifilare al bambino un pupazzetto, un disegno alla parete e qualche ciuccio e poi lasciarlo nella stanza al buio ad addormentarsi da solo. Che non gli venga in mente di piangere o dimenarsi perchè tanto i genitori dovranno ignorare qualunque suo comportamento “inadeguato”..

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Per favore, non regalate: “Fate la nanna”

fate-la-nannaFate la nanna – il semplice metodo che vi insegna a risolvere per sempre l’insonnia del vostro bimbo
Eduard Estivill – Sylvia de Bèjar
Ed. Mandragora 1999
116 pg € 8

Poco più di 16 mesi fa mentre eravamo in libreria a fare le nostre solite scorte periodiche, abbiamo incontrato una conoscente e ci siamo fermati a fare quattro chiacchiere. Inevitabilmente il discorso è caduto sul parto imminente e sugli stravolgimenti che l’arrivo di un bimbo avrebbe portato nelle nostre vite. Ci trovavamo nel reparto Pedagogia e Libri per bambini, proprio davanti ad una pila di “Fate la nanna” e questa conoscente, vedendolo ne ha subito presa in mano una copia, dicendo che ce l’avrebbe regalata perchè bellissimo ed utilissimo. Nel frattempo, alle sue spalle una ragazza, che si è poi presentata come una educatrice di nido, ci lanciava occhiatacce e segni di diniego riguardo al libro in questione, che riteneva agghiacciante e deleterio. Alla fine nell’imbarazzo generale (anche noi avevamo sentito parlare, e male, di Estivill) , il libro è stato riposto nel suo scaffale…

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Fascia porta-bebè

Portare i bambini con la fascia è un usanza antichissima e comune a tutte le civiltà.
La fascia portabebé è un lungo e robusto tessuto di cotone adatto a portare il bambino da neonato fino a 3 anni di età, o addirittura oltre. E’ sempre della taglia giusta: nessun neonato sarà mai troppo piccolo; potrà magari diventare troppo pesante, ma a quel punto avrà probabilmente imparato a camminare da solo. Usando le diverse tecniche di fasciatura si adegua perfettamente alla crescita dei bimbi.

Rispetto ai marsupi, grazie alle diverse modalità di legatura, permette di distribuire il peso su tutto il tronco e sulle spalle, evitando dolori e affaticamento alla schiena.
Il morbido cotone avvolge il bambino senza stringerlo troppo, sostenendo con dolcezza la testa e il collo. La posizione che il piccolo assume nella fascia gli permette di digerire meglio migliorando i problemi di coliche e rigurgiti. Inoltre il piccolo viene coinvolto nelle conversazioni e può guardarsi attorno sviluppando così curiosità e socializzazione!

Il bambino all’interno della fascia rimane più a contatto con il corpo della mamma, riuscendo a sentire anche il battito del suo cuore che lo fa sentire sicuro e protetto. Non a caso nella fascia si addormenta più facilmente e dorme più a lungo.

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Come un piccolo baco da seta

Tempo fa, ispirata dalla simpatica e colorata copertina, ho acquistato il libro “Baby-gami – Fagotti e marsupi per principianti”, di cui ho già parlato in un mio precedente post.
Ad essere sincera inizialmente ero un pò scettica riguardo alla prima tecnica illustrata nel libro, quella dell’infagottamento.

Poi la sera infernale. Ale, visibilmente stremato dalla stanchezza, era agitato, non sembrava riuscire a calmarsi in alcun modo ed erano già parecchie ore che non dormiva.
Le abbiamo quindi provate tutte: tetta, massaggi per coliche, bagnetto, coccole, ninnananne, passeggiate, ciuccio, acqua.. tutto insomma, ma niente.
Allora mi è venuto in mente il libro letto qualche tempo prima e mi sono detta, perchè non provarci?
Ed è allora che è avvenuto il miracolo.
Con un lenzuolino leggero ho infagottato il mio piccolo indemoniato, non troppo stretto, ma il giusto perchè non si agitasse muovendo gambe e braccia all’impazzata.
In un primo momento è parso non gradire, ma poi all’improvviso, appena terminata la fasciatura.. si è calmato!
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Carrozzina, navetta o….

Qualche mese dopo aver scoperto di essere incinta ho iniziato a girare per negozi di articoli per bambini in cerca del “kit di base” per non farsi trovare impreparati all’arrivo del pargolo.
Fondamentale per i primi mesi di vita è la carrozzina, che ho scoperto, a 28 anni dalla mia nascita, aver cambiato nome.
Già, ora l’antica carrizzina si è trasformata in una tecnologica “navetta”.
La cosa mi ha fatto sorridere nonchè tornare alla mente un artista contemporaneo, Jacques Carelman, il quale aveva già pensato ad altre possibili evoluzioni di questo indispensabile oggetto.
Quali?

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