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Bauman Circus – Il circo della modernità liquida

Intorno a noi si succedono cambiamenti epocali. I codici e le pratiche con cui i nostri genitori affrontavano la vita non sono più validi. Le città sono cambiate. Il lavoro è cambiato. I rapporti interpersonali sono cambiati. Quanto più attorno a noi vengono abbattute le frontiere, tanto più la società si chiude in sé stessa. In questo spazio fragile e difeso ossessivamente, siamo incapaci di progettare un futuro.

bauman circus

Ci muoviamo nella società con le caratteristiche dei fluidi: mobili, adattabili, incapaci di fissarci in una forma definita, in balìa delle spinte e delle forze esterne che incontriamo.  La metafora della liquidità è quella che meglio rappresenta le mutazioni inarrestabili che si  accompagnano alla modernità e alla globalizzazione.

Bauman Circus è uno spettacolo che tenta di leggere la realtà a partire dalle opere di Zygmunt Bauman, alternando a brani tratti dai suoi libri, frammenti di racconto, esperienze personali, articoli di giornale e analisi statistiche.

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Un programma politico per la decrescita

programma politico decrescitaUn programma politico per la decrescita
€ 15,00 Pg 268
Editore Ediz. per la Decrescita Felice 2008

Una delle principali obiezioni quando si parla di decrescita, è che si tratta di una utopia, concretamente irrealizzabile, di una idea inutile se non assolutamente dannosa perchè capace di mettere il crisi il sistema su cui il mondo moderno funziona e soprattutto che aldilà di sostenere cosa bisognerebbe cambiare o ridurre non fornisce proposte concrete per la sua attuazione. Questo in parte è vero, molti dei libri sulla decrescita propongono di ridurre consumi, ridurre gli sprechi, ridurre l’impatto sull’ambiente e incrementare gli scambi non mercantili, il tempo di vita reale, le relazioni, ma quasi nessuno mette in luce i possibili meccanismi che renderebbero la società della decrescita attuabile.

Ebbene finalmente questo libro svela alcune delle alternative che possono essere praticate e dovrebbero essere perseguite dalla politica.   Il vero “programma” viene esposto nelle prime 50 pagine, il resto del libro sono testimonianze di vari personaggi tra i quali il leader del movimento NO TAVil presidente di Slow Food, alcuni sindaci di Comuni Virtuosi, giornalisti ambientali ed esperti di fonti rinnovabili ecc ecc.    Tutti i contributi espongono tematiche specifiche che però rientrano nel vasto contesto della crisi ambientale ed economica del nostro paese e del nostro pianeta ed illustrano come molte delle soluzioni sono già praticate in piccola scala e potrebbero essere facilmente estese, se solo ci fosse la volontà politica di farlo, e non ci fossero interessi lobbystici, facili mistificazioni e demagogie.. Leggi il seguito di questo post »

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Settimana lavorativa da 65 ore? No, grazie!!

65 ore di lavoro a settimana, e cioè 5 giorni da 13 ore o se preferite solo 9 ore e mezza ma tutti i giorni

No, non stiamo parlando delle condizioni di lavoro di uomini e donne ridotti a schiavi nelle fabbriche di fine ‘800. (Purtroppo) ci stiamo riferendo alla proposta avanzata da molti governi europei – tra cui anche l’Italia – e sostenuta dal Consiglio Europeo per innalzare il massimo di ore lavorative dalle attuali 48 fino appunto a 65…

lavoratori fine '800

E’ colpa della crisi, e della competizione con i paesi che hanno minori restrizioni in termini di diritti dei lavoratori e di sicurezza. Leggi il seguito di questo post »

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Olimpiadi Pechino 2008 – politica, sport, diritti umani e tanta ipocrisia

Comunque la si pensi, il problema della violazione dei diritti umani e della libertà di espressione è grave in Cina come in tanti altri paesi del mondo. Che ad occuparsene debba essere lo sport, la politica o i media, non è possibile stabilirlo, personalmente credo nella politica dei piccoli passi, nella politica dei piccoli gesti quotidiani, che possono e devono essere compiuti da tutti noi. Leggi il seguito di questo post »

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La paura e la speranza – Giulio Tremonti

La paura e la speranza. Europa: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla – Giulio Tremonti
€ 12,80 pg. 111
Mondadori Editore 2008

Che tipo di società vogliamo? Una società destrutturata e destabilizzata che smorza la voglia e la speranza di avere una famiglia e dei bambini, e una casa e una pensione o una società strutturata e stabilizzata sul lavoro e sulla famiglia e su valori che non siano dominati dal continuo ricatto dell’economia competitiva del precariato?
Mobilità geografica ed evoluzionismo spinto dalla competizione possono andare bene solo per la parte più forte e dinamica della popolazione, non per le masse che stanno alla base della nostra società.

Per cominciare a cambiare non serve molta fantasia, basta non essere ciechi.
Quello che è già successo basta e avanza per spingerci verso orizzonti mentali diversi da quelli dominanti, verso una visione diversa della vita, meno materiale e più spirituale, più comunitaria e più responsabile. Dobbiamo abbandonare la riduzione ideologica riduzione ideologica dell’uomo nel mercato: esisto per consumare, consumo e dunque esisto.

La fiaba del progresso continuo e gratuito e’ finita. Un viaggio lowcost puo anche costare meno di 20€ ma una spesa media al supermercato anche più di 40!: come in un mondo rovesciato il superfluo viene a costare assurdamente meno del necessario.

Le cause del male sono nella globalizzazione e nel mercatismo.

Queste non sono frasi pronunciate da qualche anticapitalista radicale o da qualche sinistroide intellettuale del movimento altermondialista.
Questi sono le parole dell’attuale ministro dell’Economia del Quarto Governo Berlusconi, Giulio Tremonti, nel suo libro La Paura e la Speranza. Leggi il seguito di questo post »

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